E’ interessante vedere come il simbolismo ci viene in aiuto quando investighiamo la realtà della vita. In quanto Counsellor PsicoSpirituale per gli esseri umani e Terapeuta Olistica per gli animali da compagnia (Practitioner 1 TTouch® e altro..) è mia abitudine cercare le connessioni tra l’Essenza e le sue manifestazioni, i fenomeni, quindi l’Esistenza manifesta. Spesso suggerisco ai miei clienti di passare dall’uso del collare ad una pettorina ad H per i loro compagni animali, in questo caso cani, quando vanno a passeggiare insieme a loro.
La mia attenzione è focalizzata sui benefici fisici, mentali ed emozionali che l’uso della pettorina può apportare. Recentemente però mi è sovvenuta un’ulteriore riflessione, ed un altro pezzo del grande puzzle si è così rivelato.
Sappiamo che i cani, in quanto archetipi, rappresentano la Fedeltà verso noi stessi. Quando sognamo dei cani, loro ci raccontano una storia collegata ad un aspetto della nostra psiche; nella fattispecie quel particolare aspetto che incarna il modo di gestire i nostri bisogni, come ci rapportiamo a questi e come li gestiamo o non li gestiamo e se li soddisfiamo, secondo le leggi naturali e benefiche di una buona autogestione mirata al benessere della nostra totale individualità.
Il centro della gola è direttamente collegato all’espressione vocale: siamo liberi di dire ciò che vogliamo? Ci è concesso parlare per nostro conto, esprimendo esplicitamente la nostra volontà, i nostri bisogni e/o le nostre opinioni? In che modo lo facciamo, con neutralità e pacatezza o con rabbia e dolore? Nel momento in cui noi ci esprimiamo e parliamo, creiamo. E quando finalmente esprimiamo noi stessi, ci manifestiamo per ciò che siamo e affermiamo coscientemente la nostra presenza nel cerchio della Vita, diventato co-creatori partecipi attivi e non più subenti passivi.
“In principio c’era il Verbo, e il Verbo era con Dio, e Il Verbo era Dio” Giovanni 1:1
La facilità con la quale anche il più buon compagno umano possa provocare involontariamente un fastidio o trauma sul collo del cane è facile quando si usa il collare, a strozzo o meno che sia. Con la stessa facilità una persona in buona fede, magari durante un discorso, senza accorgersi può bloccare una naturale espressione di chi le sta accanto: può capitare che un gesto venga fatto bruscamente, o che l’intensità a cui uno è abituato/a non sia conosciuta dall’altro interlocutore, o che quest’ultimo sia particolarmente sensibile e suscettibile e si senta colpito direttamente non sapendo prendere le giuste distanze per riconoscere quando una modalità di espressione non sia collegata a lui, ma a vicende personali di chi sta parlando. In entrambi i casi, pur non avendo un’intenzione negativa, è facile interferire sul centro della gola.
Cani a lungo “strozzati” possono diventare stressati, molto stressati e avere problematiche fisiche oltre che comportamentali che possono culminare in episodi di ringhio o morsi. Umani a lungo messi a tacere, possono diventare stressati, molto stressati avere problematiche fisiche e alla fine sbottare “ringhiando e mordendo”.
In generale.. quando i nostri bisogni non vengono visti e non vengono ascoltati possono accadere due tipi di reazioni: ci chiudiamo in noi, ci ripieghiamo su noi stessi senza vederci, contraendoci nel nostro dolore non vedendo più la vera realtà, oppure reagiamo adirandoci, scagliandoci contro coloro faranno leva sulla nostra parte ferita, o anche contro coloro che noi assoceremo ai nostri carnefici originari. La terza opzione è rimanere neutri, osservare la situazione e agire centrati invece di reagire. Per gli umani è difficile ma fattibile, per un cane che ha una cosa fisica attorno al collo, è … impossibile.
Non è automatico che tutti i cani che indossano una pettorina ricevano solo gentili indicazioni di direzione durante una passeggiata, ma sicuramente questo elemento può limitare i danni dati dal collare.
La pettorina abbraccia e supporta la zona del petto e parte del torace, dove sono custoditi timo e cuore.
Nella conformazione degli esseri umani il timo è la sede dell’anima in quanto ricordi di esistenze passate, il cuore invece è la sede dell’anima agente nel presente spazio-tempo dell’attuale incarnazione, grazie ad una nuova identità, un nuovo io.
Gli animali sono fortemente collegati alla loro anima di gruppo, pur capitando a volte l’evenienza di un’anima individuale (*) , soprattuto per quegli animali che si staccano dalle condizioni di natura selvaggia ed entrano nella vita quotidiana di esseri umani che diventano i loro custodi e compagni. Essi sono in procinto di iniziare lo sviluppo di un io; processo delicato e in evoluzione di cui comunque si sa poco. (**)
Il regno animale, archetipicamente parlando, raccoglie la grande varietà delle Forze dell’Anima. Ciò che succede ad ogni specie animale corrisponde a un cambiamento insito della nostra interiorità animologica collettiva e individuale collegato a quell’aspetto che una determinata specie rappresenta.
Con l’augurio che la vostra vita con i vostri animali sia un’avventura gioiosa e d’amore, vi lascio questa riflessione: chi è per voi il vostro compagno animale? Che ruolo occupa nel vostro nucleo familiare? Quali sono le cose che vi piacciono di più? C’è qualcosa che non vi piace del vostro rapporto con lui o che vi piacerebbe cambiare?